Villa Maniscalco Procida

Il dataset contiene la localizzazione georeferenziata della maggior parte dei bagli e delle ville presenti nella Piana dei Colli, dove, tra il seicento ed il settecento ebbe grande riscontro la ‘moda’ della villeggiatura, importata in Sicilia dalla Francia e dall’Inghilterra. L’aristocrazia, fino a quel momento legata ad un modello feudale di proprietà terriera, rivolse la propria attenzione alle zone più vicine alle residenze urbane, dando sviluppo ed impulso alla costruzione di eleganti ville suburbane circondate da boschi, frutteti, orti e giardini, dai quali ricavare sollazzo e risorse.

Collegio Romano

Naturalmente vocata a questa destinazione, dopo il comprensorio di Bagheria a est e quello di Mezzomonreale a sud, fu a nord-ovest di Palermo la Piana dei Colli, compresa tra il Monte Billiemi, il Monte Pellegrino e il Capo Gallo ed aperta al mare verso Sferracavallo e Mondello.

Questa zona era già stata interessata nel cinquecento dalla costruzione di numerose torri costiere di avvistamento, governative, ed altre più interne cosiddette ‘rusticane’, costruite da privati, in entrambi i casi funzionali alla protezione del territorio e dei suoi abitanti dalle temutissime incursioni piratesche. Nel tempo alcune di queste torri furono inglobate entro bagli fortificati, attorno e dentro ai quali si sviluppava tutta la vita legata alla produzione agricola ed alla trasformazione dei prodotti della terra: un ingresso ad arco immetteva in un’ampia corte centrale attorno alla quale si disponevano stalle, magazzini per gli attrezzi e le derrate, frantoio, palmento, forno, pozzo, ricoveri per i contadini e le loro famiglie, la casa padronale ed anche la cappella per le funzioni religiose festive; un microcosmo organizzato e autonomo, che garantiva reddito e protezione ai padroni ed ai lavoranti.

Villa Niscemi

Molti di questi bagli tra seicento e settecento furono a loro volta trasformati in residenze rurali prima ed in ville poi, ricevendo un’impronta architettonica consona al tenore economico e sociale dei proprietari ed all’altezza delle ville residenziali vere e proprie, sorte ex novo sempre in quel periodo. Le costruzioni presentano caratteristiche comuni, anche se difficilmente si troverà una villa uguale all’altra: scaloni a tenaglia, terrazze panoramiche sui corpi bassi, lesene che ritmano la facciata con eleganza razionale, balconi a petto d’oca, cornici, timpani e fastigi fanno parte di un lessico comune che permette al proprietario di esibire i simboli legati al potere ed al censo di appartenenza ed all’architetto la conoscenza delle tendenze architettoniche europee più aggiornate.

Il dataset contiene per ciascun baglio o villa una scheda di approfondimento con la descrizione e la storia dell’edificio, corredata da alcune foto.

Fontana della villa Alliata Cardillo

Il lavoro è stato realizzato dalla Dott.ssa M. Giovanna Agosta per la parte di ricerca  storico-architettonica e per la geolocalizzazione;  la realizzazione della webmap è a cura del dott. M. Bombace.

Bibliografia:

Eliana Mauro, Le ville a Palermo, Ugo La Rosa Editore, 1992

Pippo Lo Cascio, Palermo fuori le mura, L’Epos 2000

Rita Cedrini e Giovanni Tortorici Montaperto, Le dimore estive dell’agro palermitano nella Sicilia del XVIII secolo, Padova Palazzo del Monte di Pietà 2000

Giulia Sommariva, Bagli e Ville di Palermo e dintorni, Dario Flaccovio 2017

Sitografia: http://www.cricd.it/pages.php?idpagina=1027

http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788854852389.pdf

https://www.storiamedievale.net/pre-testi/locascio3.htm

Dai il tuo contributo

Contribuisci al Geoportale dell’Osservatorio Turistico della Regione Sicilia inviando nuovi dati.

Pubblicato il 8 Luglio 2020

CONDIVIDI

Altri articoli

Ultime News